L’importanza dell’apprendimento
Questo è un post (spero) utile a tutti quelli che si cimentano con l’apprendimento o ritengono utile conoscere alcune cose sul come apprendiamo.
E’ un tema particolarmente interessante nel campo della psicologia e della psicoterapia e per questo motivo me ne occupo e mi affascina.
L’apprendimento è un processo che non termina mai ma continuiamo ad apprendere anche in età adulta. Continuiamo ad apprendere sia abilità specifiche quindi il saper fare delle cose, sia nuove modalità sul come relazionarci a noi stessi, agli altri e al mondo ossia il saper essere.
In effetti si può far riferimento all’apprendimento in senso generale, ovvero alla capacità di imparare nuove competenze, assumere nuove informazioni o come direbbero gli americani imparare new skills ma si può parlare anche di apprendimenti specifici. Ad esempio in ambito psicologico e terapeutico si parla dell’apprendimento di nuove modalità relazionali o di nuovi schemi di comportamento. Ebbene si, il come siamo e il come ci comportiamo può essere visto come il risultato di tanti apprendimenti avvenuti in grande parte nei primi anni di vita e poi perfezionati, rinforzati o cambiati durante la crescita.
L’apprendimento è la capacità più complessa del nostro cervello e per questo la psicologia se ne è occupata e se ne occupa molto. Anche nella psicoterapia l’apprendimento e i processi che lo governano sono dei fattori molto importanti, poiché ogni psicoterapia ambisce a far conquistare al soggetto nuove modalità di fare e nuove consapevolezze ovvero apprendere cose nuove e nuove capacità. In questo senso la psicoterapia può essere vista come una palestra dell’apprendimento.
Come apprendiamo
Alla conclusione di ogni psicoterapia la persona dovrebbe così aver raggiunto attraverso un apprendimento, nuove e più funzionali abilità.
Conoscere come noi apprendiamo è davvero utile. Non solo ovviamente per chi si occupa di psicoterapia, ma è utile per tutte quelle persone che continuano nella propria vita a studiare e/o voler imparare cose nuove. È utile a tutti quei genitori e insegnanti ed educatori che sono alle prese con i bambini che dell’apprendimento, fanno la loro più spiccata capacità.
la Prof.ssa Oakley e il prof. Sejnowski nel corso di Coursera, che trovi in lingua inglese come risorsa gratuita, si sono occupati proprio di spiegare come avviene l’apprendimento, cosa è importante sapere e suggerisce inoltre tecniche per potenziarlo. Quest’ultimo aspetto è davvero utile soprattutto oggi in cui la conoscenza e la capacità di apprendere cose nuove è un aspetto fondamentale nella società di oggi per come questa si sta caratterizzando. La conoscenza sarà nel futuro sempre più determinante nell’influenzare il futuro delle persone.
La bella notizia, che ci viene data nel corso, è che si continua ad apprendere sempre, anche in età adulta. Non è mai troppo tardi!
È falsa infatti l’idea che da piccoli si possono imparare molte cose e sviluppare competenze in ambiti complessi ma non è possibile farlo in età adulta. È chiaro che la facilità e la velocità che un bambino ha nell’imparare una lingua nuova ad esempio, è differente da quella di un adulto poiché la flessibilità del cervello e quindi dei neuroni di stabilire nuove connessioni, è differente. Ma bisogna tener presente che anche se più faticoso, anche nell’adulto la capacità di creare nuove connessioni nel cervello e quindi nuovi apprendimenti è sempre presente. Inoltre, l’apprendimento è influenzato fortemente dall’allenamento. Più si eserciterà l’abilità di apprendere e più questa diventa semplice, veloce ed efficiente. Del resto, se così non fosse, superata una certa età, le persone non imparerebbero cose nuove o non cambierebbero il loro comportamento, cosa che è evidentemente falsa.
Un altro mito da sfatare è quello evidenziato da molte ricerche recenti ovvero il fatto che i neuroni sono cellule che si rigenerano. Questo smentisce l’idea generale che nasciamo con un certo numero di neuroni e che non ne nasceranno più di nuovi nell’arco della vita e quindi il cervello è soggetto ad un graduale ed inesorabile invecchiamento. La nascita di nuovi neuroni cambia nella quantità di riproduzione nell’arco della vita ma è comunque sempre presente.
I Neuroni
Le cellule deputate all’apprendimento sono, quindi, i già citati neuroni; queste sono cellule particolari che sono presenti in numero straordinariamente alto nel nostro cervello. Ne esistono di differenti tipi ma tutti hanno la stessa caratteristica ovvero trasmettono informazione e quindi tutti sono specializzati a comunicare.
Come ben spiegato nel libro impara ad imparare di Bellotti e Gorla, “I neuroni hanno un assone, una specie di lungo peduncolo che trasmette l’informazione ad altre cellule. Hanno inoltre dei recettori chiamati dendriti che ramificano come piccolissime antenne pronte a ricevere messaggi. Le cellule comunicano attraverso un intenso scambio di segnali elettrici e chimici quando un neurone viene stimolato a sufficienza, tramite ad esempio, un’informazione ripetuta nel tempo o un messaggio istantaneo molto forte il neurone genera un impulso elettrico che viaggia lungo l’assone e che genera il rilascio di sostanze chimiche detti neurotrasmettitori all’interno della sinapsi condivisa con un altro neurone. La sinapsi è un piccolissimo spazio tra un assone e i recettori o dendriti di un altro”.
Ciò che il neurone è in grado di trasmettere attraverso le sinapsi sono dei segnali elettrici che portano informazione. Il neurone è capace di sparare (in inglese fire) degli impulsi elettrici a grande velocità: circa 120km/s.
Si creano così dei circuiti elettrici che vengono stimolati praticamente sempre ma in particolar modo quando siamo impegnati ad apprendere cose nuove. Mentre stai leggendo questo post, la tua attività cerebrale è intensa e nel tuo cervello ci sono migliaia di impulsi elettrici che viaggiano a velocità incredibili portando informazioni. Ciò che avviene quindi è che si attivano dei circuiti. I circuiti si formano e si attivano con maggiore facilità se ripetuti. Questa è una delle caratteristiche base dell’apprendimento. Infatti, un circuito di neuroni si attiva più facilmente in relazione al loro utilizzo. Da qui anche il detto inglese “se non lo usi, lo perdi”. Quindi la ripetizione crea come dei solchi ovvero una certa sensibilità di attivazione di un circuito, di una rete di neuroni che si attivano contemporaneamente.
Facciamo un esempio: se sto imparando una scala musicale, imparerò che è composta da 7 note: do re mi fa sol la si. La prima volta che leggerò o sentirò questa informazione i miei neuroni si metteranno a sparare informazione. Solo la ripetizione, tuttavia, e in questo caso la memorizzazione farà si che, da semplice informazione di come è composta una scala musicale, diventi un apprendimento. Si creerà un circuito di neuroni che si attiverà contemporaneamente. Quando un gruppo di neuroni si collega e si attiva insieme viene detto Chunk. All’interno del Chunk ci sono molte informazioni. Ad esempio, il chunk “scala musicale” ci dice che cosa è una scala ma anche le singole note che la compongono. Il Chunk quindi è un gruppo di neuroni capace di collegare informazioni sparse in un’unica informazione.
Allenare la mente
A questo punto può sorgere un dubbio. Se i circuiti neuronali sono sensibili alla ripetizione e quindi più questa aumenta più si abbassa la soglia di attivazione del circuito stesso auto-rinforzandosi questo non può influenzare la capacità di modificare un circuito attraverso ad esempio un apprendimento nuovo, simile ma diverso?. Questo può accadere. Sono tutte quelle situazioni in cui siamo così abili in qualcosa che ci resta difficile tener conto di cambiamenti contestuali e tendiamo a ripetere quella cosa in un certo modo anche se la situazione è cambiata. Se ho un certo modo di vedere le cose specifici circuiti tenderanno ad attivarsi sempre allo stesso modo quindi per modificarli ed apprendere nuove cose dovrò di volta in volta sottopormi a ripetizioni del nuovo materiale da apprendere. Questo è il motivo che rende l’apprendimento influenzato dall’allenamento. L’allenamento rende flessibile il sistema mentre non allenarlo lo irrigidisce e si tenderà ad utilizzare sempre gli stessi circuiti e si diventerà meno capaci di cambiare anche se nuove informazioni richiederebbero di farlo. Insomma, i segnali elettrici in questo caso tenderanno a seguire il solco precedentemente tracciato.
Da tutti questi aspetti ne derivano delle conseguenze straordinarie.
- È sempre possibile imparare ed apprendere cose nuove. Questo è vero per i bambini ma anche per le persone adulte.
- Se vuoi imparare un’abilità o apprendere conoscenze nuove avrai bisogno di ripetizione e di tempo
- Studiare cose differenti aiuta a mantenere il cervello flessibile e capace di fare collegamenti differenti aumentando la flessibilità e la capacità di apprendere.
Due modalità di apprendere
In questo bel corso su Coursera la Prof.ssa Oakley e il prof. Sejnowski spiegano che l’essere umano ha due modalità di apprendimento.
La prima è detta focalizzata, mentre la seconda è detta diffusa.
Nella modalità focalizzata si richiede concentrazione e volontà di apprendere. Quindi ci si concentra su un’attività specifica oggetto dell’apprendimento. Questa modalità caratterizza la maggior parte delle cose che abbiamo imparato volontariamente. La seconda capacità, quella diffusa, avviene invece mentre dopo un’attività focalizzata siamo intenti a fare altro. I circuiti precedentemente attivati, durante l’attività focalizzata, continuano in realtà a sparare informazioni ma senza il controllo cosciente ciò avviene in modo maggiormente libero rafforzando da una parte l’apprendimento avvenuto ma nello stesso tempo collegando circuiti differenti. Questo aspetto dell’apprendimento sta alla base dell’idea che non bisogna ad esempio studiare in modo continuativo per ore e ore ma è più efficace studiare per un certo tempo ad esempio 45 minuti e poi interrompere l’attività di studio con uno svago per cinque o dieci minuti per poi riprendere a studiare. Questa modalità favorisce l’attivazione di entrambi i circuiti sia quello focalizzato sia quello diffuso. L’apprendimento risulta potenziato dall’utilizzo di entrambe le modalità.
Nel prossimo post dedicato a questo argomento parlerò invece della memoria e di come utilizzarla per aumentare la capacità di memorizzare ed apprendere e inoltre alcune tecniche di gestione dell’ansia e di studio.