Cookie Policy Cosa fare e non fare durante una separazione - Dott. Igor Siciliano

La rottura dei legami

Prima di darti dei semplici consigli su come gestire la separazione in relazione ai tuoi figli permettimi di fare una riflessione più ampia sull’argomento che ci aiuta ad inquadrare la questione.

Il matrimonio così come una convivenza stabile che porta alla nascita di una famiglia, comporta un livello di investimento affettivo, molto importante. Tanto più che la relazione di coppia è diventata il centro organizzatore degli affetti delle persone. La famiglia tradizionalmente concepita ha perso la sua centralità in favore di relazioni più fluide e meno stabili.

Prima c’era la famiglia, di solito allargata, che nel bene e nel male era il centro organizzativo dell’affettività delle persone. Non ci si separava facilmente e le persone restavano insieme anche in situazioni di infelicità. Questo se è vero che accade anche oggi è anche vero che le persone sono di fatto più libere di prendere iniziative differenti. Ormai è raro vedere la “famiglia tipo” per come l’abbiamo conosciuta: mamma, papà, due o tre figli e con nonni e zii presenti. È sempre più frequente incontrare variegate tipologie familiari tra cui ad esempio le famiglie monoporentali e le famiglie ricomposte.

  • Oggi le coppie hanno spesso un solo figlio, avuto in età non più giovanissima con un forte livello di investimento e spesso in assenza di una rete familiare di supporto. Spesso non possono contare su una rete familiare di supporto perchè i nonni sono assenti o troppo anziani.
  • Sono inoltre cambiate le aspettative personali, potremmo dire che siamo diventati più attenti o più esigenti a livello di realizzazione individuale.
  • Il bisogno di realizzazione personale e lavorativa inoltre ad oggi, rispetto al passato, coinvolge sia l’uomo che la donna, questione questa che va è andata inevitabilmente a cambiare e ripensare i ruoli all’interno della coppia e della famiglia. (Mentre infatti in passato i ruoli erano più rigidamente definiti e complementari (con l’uomo che lavorava e la donna che si occupava della casa e dei figli) oggi si assiste ad una maggiore flessibilità dei ruoli che se da una parte appare sicuramente una risorsa, portando il femminile ed il maschile in un piano piu paritario,  dall’altra ha anche portato ad una sorta di “smarrimento” e di difficoltà a integrare compiti e funzioni
  • Così la vita di coppia risulta ricoprire un ruolo sempre più centrale e importante, la coppia è così diventata “il mozzo intorno al quale si snodano i raggi della ruota” (F.C.). A fronte di questo investimento affettivo se le cose non vanno bene, e succede di frequente, è un bel problema.

Del resto oggi anche a livello legislativo, ad esempio con l’approvazione del divorzio breve, si cerca di rispondere proprio a questi importanti cambiamenti nella vita organizzativa ed affettiva delle persone. I costumi sono cambiati e se si è infelici ci si separa con maggiore facilità di prima …. almeno sulla carta.

Questo tuttavia non vuol dire che le separazioni non producano sofferenze e crisi profonde anche nelle persone che le hanno volute.

La fine di una coppia e di una famiglia, rappresenta sempre un momento di lutto, una crisi evolutiva e personale che spesso viene accompagnata da un vissuto di fallimento. Molte persone riescono a governare i propri stati affettivi, le proprie emozioni e, come accade nei lutti piano piano riescono a trovare nuovi equilibri. Altre persone, probabilmente con difficoltà precedenti, invece non riescono a governare le proprie emozioni e i sentimenti. La separazione rappresenta un momento di rottura così profondo da non riuscire a compiere un’elaborazione del lutto e si corre il rischio di restare invischiati nel rancore, nelle rivendicazioni e di farsi guidare dalla rabbia.

Duis aute irure dolor in reprehenderit in voluptate velit esse cillum dolore eu fugiat nulla pariatur. Excepteur sint occaecat cupidatat non proident, sunt in culpa qui officia deserunt mollit anim id est laborum.

Chi paga il prezzo della conflittualità?

Quindi, se è vero che ogni separazione porta con sé dei conflitti e raramente separarsi è una cosa semplice, è vero che ve ne sono alcune (di separazioni) che possono essere definite altamente conflittuali. Il conflitto tra i coniugi è così forte da renderle delle separazioni problematiche. Problematiche per i coniugi che agiscono i conflitti e per i figli che di questi conflitti ne pagano il prezzo.

Nelle separazioni altamente conflittuali, se si hanno bambini, spesso saranno loro a pagare il prezzo di tale conflitto. La cosa che risulta essere molto difficile per tutti quei papà e quelle mamme, cui la separazione è caratterizzata da forti conflitti, è riuscire a vedere il danno che tutto questo provoca ai figli. Troppo presi ad attribuirsi responsabilità e colpe, in una logica del tipo: io vinco se tu perdi!

ASSUNTO 1: Per un bambino, guardare le persone a cui si vuole più bene litigare e farsi una feroce guerra, è qualcosa di devastante.

ASSUNTO 2.: Un elevato conflitto tra i genitori può minare lo sviluppo sano di un bambino! (non è sempre così, perchè ci sono altri fattori a determinare l’esito di uno sviluppo, ma può accadere)

Prima regola:

1. I genitori non dovrebbero mai chiedere di fare una scelta di campo ai propri figli. Non dovrebbero chiedere lealtà contro l’altro genitore; ogni bambino ha diritto di amare liberamente il proprio genitore ed essere tenuto fuori dalle questioni della coppia.

Devi, infatti, tener presente che un bambino piccolo sta formando la sua personalità che potrà ritenersi matura solo dopo l’adolescenza. Tutto ciò che vive nella sua infanzia è qualcosa di davvero importante. Le esperienze che farà andranno a formare, insieme alle proprie caratteristiche innate le fondamenta della sua personalità.

Il bambino piccolo è come una spugna. Osserva, guarda, riflette, assorbe e copia. Noi psicologi utilizziamo il termine introietta. Significa che fa suo qualcosa. Osservando le proprie figure di attaccamento, il papà e la mamma, impara tutto ciò che c’è da sapere sul mondo per sopravvivere: impara dove sta il pericolo, come riconoscere una minaccia, a rassicurarsi e impara anche come si gestiscono i rapporti, i conflitti, come si vince e come si perde e come ci si vuole bene e come si trattano gli altri. Ogni figura di attaccamento ha un posto nella mente del bambino: è bene che queste figure siano per lui positive.

Seconda regola:

2. per l’assunto che riguarda la circolarità delle relazioni, non puoi pensare che la condizione della tua coppia sia colpa del tuo partner e tu non hai contribuito a crearla. Questa è la convinzione che molti genitori che si separano in una situazione conflittuale hanno. Certamente può esserci chi ha comportamenti più problematici tra i partner, o chi fa esplodere la crisi magari con un tradimento, ma tuttavia non ti aiuterà cercare di colpire il tuo ex. L’obiettivo è sempre quello di tenere bassa la conflittualità e lavorare affinchè possano crearsi le condizioni di una separazione meno difficile. Questo può voler dire rinunciare al desiderio di vendetta o di avere ragione. A mio avviso questo può essere fatto per il bene dei figli.

Un consiglio:

3. È probabile che, se la situazione è così difficile da rendere le cose ingestibili o troppo dolorose, l’aiuto psicologico potrebbe rivelarsi indispensabile. La cosa migliore in questi casi sarebbe una terapia capace di coinvolgere tutti i membri della famiglia con l’obiettivo dell’elaborazione della separazione, a volte si dimostra utile una mediazione familiare. C’è da dire che non sempre questo è praticabile perché uno dei membri della ex coppia non si rende disponibile. In questi casi può essere comunque utile che si faccia un percorso personale capace di aiutare ad elaborare i vissuti legati alla situazione e alla storia della famiglia in fase di separazione.

Terza Regola:

4. Tieni presente che per un bambino la separazione della famiglia è sempre una cosa difficile, un vero e proprio lutto. Ma a renderla qualcosa di molto più complicata e che rischia di bloccare il processo di elaborazione, è la presenza di una situazione conflittuale tra i membri della famiglia. I bambini che diventano sintomatici in relazione alla separazione lo diventano non tanto per la separazione in sé ma come questa viene gestita.

Rapporto e gestione dei figli con genitori separati

Cosa fare?

5. L’età dei tuoi figli influenza molto sul cosa e come fare. l’obiettivo è quello di proteggerli e per farlo bisogna aiutarli a dotarsi di strumenti per comprendere ed elaborare. Una regola guida può essere quella di spiegare in un linguaggio adatto a l’età del bambino e alle sue capacità cognitive quanto sta accadendo.

È sempre utile in un clima di franchezza e serenità parlare e mettere al corrente i figli quando la decisione di separarsi è stata presa e rassicurarli che continueranno ad essere voluti bene e che la separazione non significa la perdita dell’affetto di mamma e papà. Dare una versione che tenda a proteggere l’immagine di entrambi i partner. Essere franchi non significa infatti dire al proprio figlio “ci separiamo perché mamma ha un altro uomo o perché papà ha l’amante”. Queste sono cose della coppia ed è bene che restino tali. Del resto se sei convinto/a di questo rileggi il punto 2 del post.

Essere franchi significa condividere il fatto che le cose tra mamma e papà non vanno più bene e che entrambi hanno deciso che è meglio separarsi, che si continuerà a volersi bene anche se in modo differente.

Quindi:

6. E’ bene non negare che le cose cambieranno ma è anche utile rassicurare che tutti ce la faranno e che tutto andrà bene.

7. spiegare bene come sarà l’organizzazione futura. È importante per i bambini, soprattutto piccoli poter prevedere le cose. Sapere chi andrà via, chi resterà, quando ci si potrà incontrare aiuta a tollerare l’incertezza e la paura. È importante aiutare i più piccoli ad orientarsi. Piano piano si costruiranno nuove abitudini e nuovi rituali.

8. Bisogna dare modo ai bambini e ai ragazzi di esprimere il loro dissenso, il loro dispiacere e la loro sofferenza. A volte questo può avvenire per vie indirette e dipende molto dalla tipologia dei rapporti all’interno della famiglia. Tieni presente però che anche se un bambino o un ragazzo dice di non essere toccato dalla separazione dei genitori questo non è possibile che sia vero ma è semplicemente una difficoltà a verbalizzare e condividere l’evento. Non bisogna forzare o insistere ma tuttavia va mandato il messaggio che c’è la possibilità che questo possa essere fatto, che gli adulti sono in grado di accogliere. Bisogna aiutare i figli a esprimere le loro emozioni e pensieri e ad elaborare in senso evolutivo quanto sta accadendo nelle loro vite.

Purtroppo mi rendo conto che tutto questo non è sempre possibile e che le persone a volte si trovano dentro un gioco doloroso a cui non riescono a sottrarsi. Quando la situazione familiare e il conflitto diventa troppo acceso, queste situazioni possono approdare a volte in tribunale e viene attivata una CTU (consulenza tecnica di ufficio) con l’obiettivo di valutare le capacità genitoriali, il regime migliore di affidamento e altri quesisti più specifici. Questa eventualità rappresenta davvero l’ultima spiaggia per una famiglia e sta a significare di solito quanto la situazione sia compromessa. Tuttavia anche una CTU può rivelarsi utile e trasformativa (qui trovi una mia intervista sull’argomento al prof. L. Cancrini). Certo è che se un percorso di tribunale può essere evitato è interesse di tutti che questo lo si eviti.

Aggoingo un consiglio. se vi state trovando in questa situazione non affifdatevi solo al consiglio di un avvocato ma cercate anche quello di un consulente esperto del settore. questo perchè può accadere che l’avvocato, per sua formazione, possa non rendersi conto fino in fondo della situazione. il consiglio di uno psicoterapeuta può così rivelarsi molto utile!

I genitori sono prima di tutto delle persone, uomini e donne che si trovano in una situazione di separazione e quindi soggette a stress. Si trovano così ad essere impegnati su due fronti: il primo quello personale con il fallimento di una unione e l’altro quello come genitori a doversi fare carico del sostegno ai figli. Non è semplice, e in alcune condizioni è molto complesso ma tuttavia bisogna fare in modo che i processi di elaborazione di una separazione procedano e approdino ad una loro soluzione positiva.

Dove Ricevo

  • Via Squarcialupo, 20 - Roma
  • Via Tuscolana, 55 - Roma
  • Viale Picchioni, 15 - Tivoli (RM)

Chiama il 340.85.08.311
info@igorsiciliano.it

CONTATTAMI

13 + 9 =

Ultimi Articoli

CONSULENZE VIA SKYPE

L’efficacia della psicoterapia è fondata sul rapporto paziente/terapeuta. Rapporto che può essere instaurato e mantenuto con successo, quando non possibie altrimenti, anche sfruttando le moderne tecnologie di comunicazione.

Igor Siciliano Psicologo consulenza via Skype

1. Maggiore scelta del professionista

2. Semplicità e comodità

3. risparmio di tempo