Tornando a parlare ti psicoterapia online….
Prima della pandemia, l’utilizzo della psicoterapia e, in generale, delle consulenze psicologiche online, era una pratica conosciuta, ma riguardava una fascia relativamente piccola di professionisti, così come il numero di persone che la richiedeva esplicitamente.
La situazione del lockdown, ha obbligato a rivedere, riorganizzare e a trovare nuove modalità per continuare a portare avanti le attività, non solo nel campo della psicologia, ma in tutti i settori sia dei servizi sia delle attività produttive.
Così, piano piano, abbiamo cominciato a trovare soluzioni e idee capaci di farci adattare, nel migliore dei modi, alla nuova realtà. Nel campo della psicologia e della psicoterapia, molti professionisti hanno sperimentato l’utilizzo della psicoterapia online come una necessità per continuare a seguire le persone e a portare avanti i percorsi cominciati durante il periodo del lockdown.
Oggi, è ormai condivisa l’idea che quella specifica e, per certi aspetti, tragica situazione, ha accelerato l’uso della tecnologia da parte della popolazione. Anche se oggi siamo tornati alla normalità dal punto di vista dell’emergenza sanitaria, alcuni cambiamenti avvenuti restano, e la psicoterapia online oggi occupa percentuali rilevanti delle tipologie di setting oggi utilizzati, anche a seguito di quella situazione. Alcune stime dicono infatti, che la psicoterapia online occupa circa il 35% delle richieste.
Il mondo “psy” è stato sempre un po’ scettico-critico verso la psicoterapia a distanza o da remoto, soprattutto gli approcci più ortodossi. La critica principale è quella che riguarda il rapporto tra psicoterapeuta e cliente. Il timore è che venisse snaturato il rapporto stesso, la relazione; che diventasse meno spontanea e non si potesse raggiungere un livello di empatia abbastanza soddisfacente attraverso uno strumento tecnologico.
Cosa abbiamo scoperto?
Le ricerche e gli studi, come quelli fatti da Birgit e colleghi già nel 2013 sull’efficacia della psicoterapia online, tuttavia, avevano già da tempo messo in evidenza come queste convinzioni fossero errate. Una sorta di pregiudizio. Questa ricerca ha infatti, evidenziato che le psicoterapie online sono mediamente efficaci come quelle in presenza. Molte ricerche successive tenderanno a confermare questo dato.
Possono esserci delle controidicazioni?
La psicoterapia online può non essere indicata in situazioni di disturbi di personalità gravi o in situazioni di psicosi o quando è necessario un contatto con altri professionisti di uno specifico territorio. Così come quando il setting risulta essere una modalità sintomatica di interazione della persona (cosa valutabile dal professionista). Inoltre è poco consigliabile in tutte quelle situazioni traumatiche in cui il paziente potrebbe entrare in forte stato di stress trattando argomenti sensibili. Questo tuttavia è legato ad alcuni aspetti tecnici e non propriamente terapeutici. Ad esempio potrebbe accadere che la connessione cada e si perde il contatto per diverso tempo della seduta con il paziente prima di poterla rispristinare. Ora immaginiamo che questo avvenga in un momento in cui il paziente sta parlando di un argomento traumatico. Il paziente resta solo senza più il contatto con il terapeuta. Questo può risultare molto impattante e negativo.
Tuttavia l’esperienza e la ormai decennale pratica online hanno portato a sviluppare una serie di accorgimenti e protocolli per gestire eventualità del genere. È compito del terapeuta prendere tutte le accortezze che la situazione richiede.
Riassumendo: il professionista che svolge l’attività online deve essere in grado di valutare l’adeguatezza del setting. C’è bisogno di uno sforzo in più, ma è possibile farlo e farlo bene.
Il setting è maggiormente sottoposto a stress. Mentre la seduta in presenza rappresenta un contesto specifico nel quale si va organizzando tutta una serie di comportamenti, il setting online è più fluido e ci sono meno marche di contesto.
Esistono poi le modalità miste. Queste ritengo siano quelle più faticose ma pure ci sono. Ovvero l’alternanza, a causa di problemi logistici e organizzativi, delle due modalità: in presenza e online.
Riassumendo:
Un dato è certo: c’è un grande bisogno di psicoterapia e ci sono diverse modalità per erogarla o usufruirne. La psicoterapia online rappresenta un’opportunità che amplia l’accessibilità delle persone a questo particolare e importante servizio.
Del resto abbandonando posizioni pregiudiziali se la terapia online, per diverse ragioni, aiuta le persone a trovare luoghi per affrontare le proprie difficoltà emotive, affettive o comportamentali, ritengo sia una cosa buona, a patto che sia fatta in modo professionale e consapevole. Ma questo è sottinteso!
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