Cookie Policy Psicoterapia familiare - Dott. Igor Siciliano

Psicoterapia Familiare

Sei in difficoltà con uno dei tuoi figli?

In famiglia ci sono forti tensioni?

Uno dei tuoi figli sta mostrando comportamenti problematici?

Allora potrebbe esserti utile una consulenza familiare.

 

Cos’e la consulenza familiare?

La consulenza familiare è uno specifico modello di intervento clinico psicoterapeutico che utilizza la famiglia come risorsa.

 

A chi è utile?

È utile a tutte quelle famiglie che si trovano a passare un periodo di difficoltà, di stress o malessere senza riuscire a risolverlo.

 

Quando è consigliata?

Soprattutto se a stare male o manifestare un comportamento problematico è uno dei tuoi figli piccoli o preadolescenti.

In questo caso ci sono due strade che se sei un genitore ti troverai a dover scegliere:

  • la prima è rivolgerti ad uno psicologo che si prenda cura di tuo figlio
  • La seconda rivolgerti ad un terapeuta familiare che cercherà di aiutarti a trovare il modo migliore per aiutare tuo figlio!

 

Di cosa mi occupo nello specifico:

  • Conflittualità familiari
  • Difficoltà genitori figli
  • Sostegno alla genitorialità
  • Disturbi alimentari
  • Disturbi da dipendenze da sostanze o comportamentali
  • Cyberbullismo
  • Dipendenza da videogames
  • Comportamenti aggressivi in famiglia
  • Separazioni altamente conflittuali
  • Problematiche relazionali

 

Se ti riconosci in uno dei punti sopra elencati o comunque pensi che la tua famiglia sta attraversando un periodo difficile e vuoi essere aiutato/a non esitare a contattarmi e fissare una consulenza.

Dove Ricevo

  • Via Squarcialupo, 20 - Roma
  • Via Tuscolana, 55 - Roma
  • Viale Picchioni, 15 - Tivoli (RM)

Chiama il 340.85.08.311
info@igorsiciliano.it

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MAGGIORI INFORMAZIONI SULLA TERAPIA FAMILIARE

La psicoterapia familiare non è una terapia dell’individuo in presenza della propria famiglia, ma si avvale di specifiche tecniche e di una solida teoria di riferimento, per lavorare sulla struttura e sulle relazioni tra i familiari.

Jay Haley, tra i più importanti esponenti della terapia familiare diceva che “se c’è un sintomo in un bambino c’è sempre qualcosa nell’organizzazione della famiglia che mantiene il problema”.

Questo non va inteso come una colpevolizzazione dei genitori ma piuttosto è che accade spesso che le soluzioni trovate per far fronte ad un problema possono diventare a loro volta un problema.

La peculiarità della terapia familiare sta nell’utilizzare le risorse dell’intero “sistema famiglia”, per affrontare le difficoltà del presente. 

Le modalità di svolgimento della terapia possono essere prevedere incontri congiunti della famiglia così come incontri individuali e/o per sottosistemi (genitori, figli, fratelli ecc).

Questo modello di intervento nasce intorno agli anni 60 dello scorso secolo, quando alcuni professionisti e ricercatori, insoddisfatti dei risultati ottenuti dai classici modelli di intervento clinici sperimentano sedute congiunte con i familiari dei loro pazienti in terapie bloccate e situazioni particolarmente difficili riscontrando importanti risultati positivi. Da allora, attraverso ricerche e studi, nasce un nuovo paradigma, quello sistemico relazionale.

Alla base di questo modello teorico vi è la convinzione che le persone sono inserite sempre all’interno dei contesti cui appartengono, dove vivono e dove attuano specifici comportamenti. Tali sistemi, come ogni sistema in natura è composto e caratterizzato dalla relazione tra le sue parti così che il suo funzionamento non è mai assimilabile ad una sola parte ma solo considerando il sistema come un tutto.

La comunicazione, all’interno di tale sistema, ha regole e caratteristiche specifiche. Grazie agli studi del gruppo di Palo Alto, guidato da Gregory Beateson, si è approfondito il tema della comunicazione umana e sono stati postulati cinque assiomi o regole di base.

In particolare il secondo assioma ci dice che la comunicazione si caratterizza per un livello di contenuto e un livello di relazione. Il livello della relazione è superiore al primo. Questi studi hanno portato così a mettere al centro dell’intervento clinico non solo o non più gli aspetti intrapsichici ma quelli sistemici e relazionali. Considerando così il sintomo sempre un comportamento che ha a che fare e ha senso all’interno del contesto in cui si manifesta e in relazione con gli altri che del contesto fanno parte.

Il sintomo ha sempre un aspetto di messaggio verso gli altri. Questa visione clinica ha portato sempre di più a mettere a punto pratiche capaci di intervenire sul sistema famiglia, non più vista così come qualcosa di disfunzionale ma come risorsa terapeutica e fonte di guarigione.

Per queste ragioni la terapia familiare è indicata in tutte quelle situazioni in cui si è in presenza di bambini o ragazzi giovani ma anche in situazioni dove compaiono sintomi importanti come le tossicodipendenze, le dipendenze alimentari o da gioco d’azzardo dove il contributo dei diversi membri appare determinante.

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