Ho avuto il piacere di fare un’intervista con il professor Luigi Cancrini sulla figura e la terapia strutturale di Salvador Minuchin. Tra i pionieri e i più influenti terapeuti familiari, quella di Sal, come veniva chiamato, è una figura estremamente interessante per chi si occupa di terapia sistemica e in particolare di terapia della famiglia. Non solo un teorico ma un grande clinico.
Quando ho iniziato a leggere i suoi libri restavo affascinato oltre che dai concetti del suo approccio strutturale, profondi e comprensibili, dal fatto che riportava trascrizioni di sedute. A volte pensavo, maliziosamente, che proprio quelle trascrizioni fossero per così dire “aggiustate” visto che le persone, i pazienti, sembravano sempre dare risposte “giuste”. Poi l ho visto all’opera a Roma invitato dal Centro Studi di terapia familiare e allora ho dovuto ricredermi. Quando un “maestro” fa vedere il suo modo di operare credo sia sempre un grande arricchimento.
In questa intervista, pubblicata nell’ultimo numero della rivista on line di psicologia e psicoterapia “la notte stellata” Il Prof. Cancrini racconta la sua esperienza con Minuchin agli inizi degli anni 70, racconta il personaggio e il suo punto di vista sull’importanza della terapia strutturale e del contributo di Minuchin anche per il centro studi di terapia familiare di cui lui, Cancrini è stato il fondatore.