Cookie Policy Bambini sani, bambini felici - Dott. Igor Siciliano

Se sei un genitore, probabilmente ti sarai trovato a domandarti se stai facendo bene con tuo figlio.

Chissà quante volte ti sei ritrovato a chiederti se le scelte che stai prendendo e, prendi quotidianamente per lui, siano quelle corrette. Se il tuo atteggiamento verso di lui, le tue modalità educative o relazionali siano quelle giuste o piuttosto stai combinando qualche danno! Probabilmente ti domanderai se ci sono cose che gli accadono che non capisci di o di cui non tieni conto o trascuri.

Tutti i genitori si trovano a farsi queste domande e tutti almeno una volta hanno pensato di aver sbagliato tutto!

Quanto i genitori incidono sulla salute e sul benessere del proprio figlio? In altri termini quanto stiamo incidendo in modo positivo o negativo sulla crescita dei nostri bambini?

Probabilmente a questa domanda risponderai che i genitori hanno molta importanza. Non credo che troveremmo difficoltà ad essere d’accordo con questa affermazione: i genitori hanno una grande importanza per la crescita dei propri figli, hanno una enorme influenza. Di conseguenza, se è vera questa affermazione, tu come genitore hai o avrai un impatto molto importante su tuo figlio, che tu lo voglia o meno che tu ne sia consapevole o meno!

Ma in che termini, ovvero cosa intendiamo realmente quando sosteniamo che i genitori influenzano o hanno un grande impatto sul benessere/malessere dei propri figli?

Del resto un’altra domanda che legittimamente potresti farti è: la genetica, o l’insieme di quei tratti caratteriali, temperamentali innati, hanno lo stesso impatto? In che modo possiamo dire che il primo fattore sia più influente del secondo o viceversa? Probabilmente se ti poni queste domande, scommetto che tuo figlio è un bambino irrequieto o particolarmente vivace!

Proviamo a rispondere a questa domanda: primato della genetica o primato dell’ ambiente!

La questione se la personalità dell’adulto sia determinata da fattori genetici innati o fattori psicosociali appresi è dibattuta da secoli e potremmo trovare tesi che sostengono la preminenza della genetica sulle caratteristiche personologiche o viceversa potremmo trovare sostenitori convinti che i fattori sociali, ambientali, familiari siano i più influenti nella strutturazione della personalità di una persona.

Ognuna di queste due tesi porta a delle conseguenze e a delle modalità specifiche sia nel trattamento dell’adulto sia nella crescita di un bambino.

Del resto se è una questione di genetica e di fattori innati poco importano le tante ricerche nel campo dell’educazione, dell’attaccamento, e i tanti studi sui fattori facilitanti all’interno della famiglia.

L’adulto e la sua personalità saranno determinati principalmente dall’espressione di specifici geni che gli sono stati donati dalle rispettive famiglie di origine dei genitori, parte dal papà e parte dalla mamma. Il DNA la fa da padrona. In quest’ottica se un bambino è aggressivo sarà un’espressione di un particolare carattere innato, sarà dovuto all’espressione innata delle sue caratteristiche genetiche che evidentemente potranno essere corrette forse nella loro espressione, ma che resteranno immutate.

Se al contrario siamo dei sostenitori degli aspetti psico socio ambientali penseremo in modo diverso. Tenderemo a pensare che se un bambino picchia un altro bambino probabilmente a casa qualcuno picchia qualcun’ altro o cose del genere. L’aggressività così come ogni comportamento sarà ricondotto all’interno del contesto di vita di quel bambino e spesso saranno i familiari ad essere messi sul banco degli imputati. Oppure tenderemo a pensare che l’espressione dell’aggressività è motivata da qualche ragione, ad esempio, il bambino è arrabbiato. tenderemo cioè a contestualizzare il comportamento e a capirne il senso all’interno dell’ambiente in cui si manifesta.

Cosa dicono le ricerche?

Quello che oggi sembra essere evidente è che la dicotomia genetica vs fattori psicosociali è artificiale e non aiuta a comprendere la complessità dei fenomeni umani.

Entrambi i fattori sono determinanti ed entrambi quindi hanno un impatto importante nella crescita e nello sviluppo di una persona. Nello specifico è il loro intrecciarsi e il loro coesistere che da forma alla personalità dell’adulto.

Per semplicità, possiamo dire che hanno entrambi un buon 50% di influenza. Le ricerche fanno propendere per questa ipotesi.

Possiamo anche dire che la personalità di una persona, è il risultato dello specifico e originale intreccio tra caratteristiche innate e contesto socio-psico-ambientale.

Questo vuol dire anche che il corredo genetico è un potenziale e che l’ambiente e il contesto di vita è il fattore determinante affinchè il potenziale possa esprimersi o essere represso. Ovvero attraverso l’esperienza e al contesto di vita alcuni geni tenederanno ad esprimersi mentre altri verrano silenziati.

A cosa ci è utile questa conclusione?

Primo : fino a quando non saremo in grado, se mai accadrà visto le implicazioni etiche, di intervenire in modo selettivo e specifico sulla genetica, l’unico fattore sul quale abbiamo potere di cambiamento e possiamo intervenire sono i fattori psico sociali e ambientali. La psicologia si occupa di tali fattori.

Secondo: a prendere seriamente in considerazione che la famiglia e le figure chiave di attaccamento di un bambino lo influenzeranno in modo determinante e che questa influenza, andrà ad interagire con un corredo genetico predisponente.

Terzo: che qualunque siano le determinanti genetiche queste possono essere modificate nell’impatto con il contesto di crescita. Anche caratteristiche svantaggiose possono essere mitigate attraverso un buon contesto.

Questo pone ovviamente anche ulteriori riflessioni riguardo tutti i contesti di accudimento e educanti come la famiglia e la scuola, ma anche le palestre, i luoghi informali di crescita ecc ecc. Poichè se come la ricerca ha evidenziato il contesto psicosociale di crescita, influenzerà almeno al 50% la personalità di una persona adulta allora questo vuol dire che se vogliamo adulti sani e funzionali, banalmente bisogna aver cura di questi contesti di crescita.

Così per tornare alla domanda iniziale che spesso si pone un genitore riguardo la crescita del proprio figlio non solo è una domanda normale e comune che molti genitori si trovano a farsi ma è auspicabile!

Ogni genitore dovrebbe porre attenzione a come sta crescendo il proprio figlio e deve domandarsi di tanto in tanto se sta procedendo tutto bene.

I bambini hanno una grande capacità di adattamento, riescono ad adattarsi e sopravvivere anche in situazioni molto difficili ma questo non vuol dire che non ne saranno influenzati e che allora può andare bene tutto. I bambini si adattano ma manifestano anche le loro sofferenze in modi spesso non sempre decifrabili.

Troppo spesso si banalizza così come spesso si drammatizza la situazione di un bambino. Tuttavia in presenza di una certa sofferenza psichica difficilmente il bambino non darà segni della presenza di questa sofferenza.

Potrà farlo attraverso dei canali poco comprensibili e che hanno bisogno di essere decifrati ma ad ogni modo la manifesterà. Per alcuni bambini potrebbe essere una chiusura eccessiva, per altri la pipì a letto, per altri un comportamento eccessivamente impulsivo o aggressivo. Questi sono sempre segnali importanti che il bambino manda e che l’adulto deve avere la capacità di raccogliere.

A volte per timore del giudizio o di essere messi sul banco degli imputati i genitori hanno difficoltà a mettersi in discussione e hanno la tendenza a spostarsi sul versante della genetica o su aspetti tutti intrapsichici del figlio. Questo è spesso un modo per difendersi. dare la colpa a fattori innatti, per così dire personologici è un modo, in fondo, di deresponsabilizzarsi. potrebbe aiutare pensare che se un bambino ha delle difficoltà questo non vuol dire che la responsabilità è dei genitori nel senso della colpa. La domanda che bisognerebbe invece porsi, in presenza di una difficoltà è se il contesto in cui vive il bambino e le sue relazioni stiano facilitando o bloccando la risoluzione del problema.

Per questa ragione i genitori sono sempre, escludendo casi estremi, le risorse più importanti per i figli e il benessere di un bambino passa attraverso il benessere del contesto in cui vive. Non mi stanco di dire che non si può considerare un bambino staccato dai suoi genitori e che le soluzioni non sono da ricercarsi nella relazione tra uno psicologo e un bambino ( come molti genitori credono) ma nell’evoluzione della relazione tra i genitori e quello specifico bambino.